6 modi di utilizzare l’olio di oliva in cucina
Piccola guida all’uso dell’olio di oliva a tavola e in cucina: per condire, cucinare, friggere e non solo…
Ingrediente chiave della cucina italiana e simbolo della Dieta Mediterranea, l’olio di oliva non è solo il condimento per eccellenza di chi “mangia sano”, ma un vero e proprio alimento che arricchisce i nostri piatti di gusto e proprietà nutrizionali.
Una premessa importante: un olio non vale l'altro
Olio di oliva: crudo o cotto?
L’olio di oliva è unanimemente riconosciuto come il grasso alimentare ideale, da usare sia a crudo sia in cottura. La Dieta Mediterranea lo privilegia rispetto ai grassi (saturi) di origine animale e lo consiglia come grasso di uso quotidiano perché è un’autentica miniera di sostanze benefiche. L’olio di oliva, infatti, è ricco di acidi grassi monoinsaturi come l’acido oleico, definiti “buoni”, in quanto contribuiscono ad abbassare il livello di colesterolo “cattivo” (LDL) nel sangue e a proteggere dalle patologie cardiovascolari.
Passiamo in rassegna i diversi utilizzi a tavola e in cucina dell’olio di oliva e dell’olio EVO.
L’ olio extra vergine di oliva è l’ideale per condire a crudo, grazie alla sua capacità di esaltare il sapore degli ingredienti: tutte le sue caratteristiche organolettiche, dal profumo al gusto fino alle sensazioni percepibili al momento dell’assaggio, valorizzano i cibi con cui entra in contatto.
Le molecole dell’olio, incontrando quelle di altri alimenti, scatenano reazioni piacevoli e sorprendenti, per questo è divertente sperimentare abbinamenti sempre nuovi tra olio e cibo, con l’accortezza di usarne sempre la giusta quantità!
A seconda della ricetta, sarà preferibile scegliere un olio extra vergine di Oliva Classico, che lasci ai profumi e sapori del piatto il ruolo di protagonista, oppure un EVO dalle note aromatiche più intense, fruttate o addirittura piccanti, in grado di donare carattere a una ricetta.
Grazie al suo elevato punto di fumo (195°C/198°C) , l’olio di oliva è la scelta ideale per tutti i tipi di cottura.
Il punto di fumo è la temperatura a cui il grasso riscaldato inizia a decomporsi, alterando la propria struttura molecolare e producendo l’acroleina, una sostanza tossica e cancerogena.
Il fumo che si vede non è altro che l’insieme delle molecole ossidate che si liberano dall’olio e salgono verso l’alto per disperdersi nell’aria.
Nelle cotture brevi, l’olio di oliva regge bene alle temperature, senza sovrastare il gusto e i profumi degli altri alimenti. Basta scegliere oli dalle note olfattive e gustative leggere o medio leggere.
3 - Per le cotture lunghe
Le cotture prolungate sono le più insidiose, non meno della tanto temuta frittura: ogni trattamento termico è inevitabilmente drastico e causa una degradazione del cibo.
Anche in questo caso, l’olio di oliva di buona qualità supera la prova cottura a pieni voti, comportandosi come dovrebbe comportarsi un buon grasso. Il merito è del suo contenuto di acidi grassi monoinsaturi, che si degradano più lentamente, uniti alle preziose sostanze antiossidanti di cui è ricco.
Via libera quindi all’olio di oliva per preparare gustosi ragù, sughi appetitosi, ricche minestre, importanti secondi di carne e prelibati contorni di verdure stufate.
Grazie al suo punto di fumo di 195°C/198°C, l’olio di oliva sopporta anche le temperature più elevate, garantendo la riuscita perfetta di ogni ricetta. Considerando che le fritture domestiche non superano mai i 160 - 180 °C, il margine di sicurezza è davvero alto.
Quindi l’olio di oliva è la scelta giusta anche per preparare patatine fritte perfette, delicate verdure in pastella, fragranti anelli di pesce.
5 - Per la cottura al forno
L’olio di oliva è consigliatissimo anche per le cotture in forno: oltre a reggere perfettamente le alte temperature, arricchisce di sapore ogni piatto. Mettilo alla prova per preparare pesce al cartoccio, prelibati arrosti, verdure gustose e patate croccanti.
6 - Per preparare i dolci
Hai mai provato a preparare un dolce sostituendo il burro con l’olio di oliva? È un’ottima soluzione per ottenere un risultato non solo più leggero, ma anche incredibilmente soffice, profumato e più digeribile.
Fai una prova, tenendo presente che 100 g di burro equivalgono a circa 80 g di olio.