"

Le 5 tendenze food del 2019

Alla scoperta dei trend gastronomici più interessanti, che orienteranno le nostre scelte alimentari nel corso di quest’anno, in cucina, al ristorante e quando facciamo la spesa.
 
Cosa mangeremo nel 2019? Quali saranno i cibi più fotografati sui social? Quali tendenze condizioneranno le nostre esperienze culinarie nei prossimi mesi? A rispondere a questi quesiti ci pensano, ogni anno, i big della grande distribuzione come l’americana Whole Food Market, istituti di ricerca come Doxa, associazioni di settore come Coldiretti e svariate società di consulenza. Cos’hanno scoperto?

Ecco i 5 trend alimentari più significativi che abbiamo sintetizzato per te: scopriamoli insieme!

1. In equilibrio tra eccellenze del territorio e sapori dell’altro mondo

Parola d’ordine: contaminazione! Nel 2019 esplodono i mix tra dieta mediterranea e cucine esotiche.
Da una parte, si afferma il consumo di alimenti tradizionali e di stagione, preferibilmente iper-local, dall’altra, sempre più spesso, i nostri piatti sprigionano profumi e sapori che arrivano da lontano.
Protagoniste quest’anno sono le influenze dal Pacific Rim (Anello del Pacifico), ovvero i paesi bagnati dall'Oceano Pacifico, in particolare le piccole nazioni dell'Asia orientale, Oceania, Hawaii e America Latina.
Un esempio di questa tendenza è già da un po’ sotto gli occhi (e i denti) di tutti: parliamo del super trend della hawaiana poke-bowl, un delizioso piatto unico, servito all’interno di una capiente ciotola, nato come un sushi scomposto, a base di pesce crudo, riso, alghe e verdure varie, ma reinventabile in mille modi diversi, in base ai propri gusti.
Altre specialità in cui probabilmente ti imbatterai sono i frutti tropicali, come la dolcissima guava, il frutto della passione, il dragon fruit e il jack fruit, che è il più grande tra i frutti che crescono sugli alberi, consumato anche cotto, come sostituto vegetale della carne (quello di alimenti vegetali, dal sapore e la consistenza carnosa, come i funghi, è un altro trend topic del momento: nome in codice fake meat).
frutti tropicali
Sulla cresta dell’onda troviamo anche preparazioni tipiche africane, come le miscele di erbe e spezie berberé, ras el hanout e dukkah e la salsa piccante harissa, ma anche i profumi dei cosiddetti “-stan countries”, (Afghanistan, Uzbekistan, Azerbaigian, Kazakistan, Tagikistan), in primis coriandolo, dragoncello e aneto.

2. A metà tra paleo e vegan, esplode la dieta pegan

Secondo il New York Times lo stile alimentare più seguito del 2019 sarà il peganismo o dieta pegan, nata dall’incrocio tra l’alimentazione tipica dell’uomo delle caverne e quella di un moderno vegano.
Secondo la dieta paleo, per stare bene, dovremmo nutrirci con gli alimenti che esistevano nel Paleolitico: cibi naturali, non trattati, tante proteine animali, pochi carboidrati e latticini; secondo i vegani, invece, dovremmo mettere a tavola solo cibi cruelty-free, in particolare, frutta e verdura.
Attingendo da entrambe le filosofie, la dieta pegan suggerisce un’alimentazione varia, ricca di alimenti naturali e integrali, in cui nessun cibo è del tutto bandito, ma a farla da padroni sono frutta e verdura fresca, preferibilmente biologica, proteine ottenute da carne e pesce di qualità superiore (non da allevamenti intensivi) e uova di galline allevate a terra e all’aperto, grassi buoni (come gli omega 3 contenuti nell’olio extra vergine di oliva, nell’avocado, nel pesce azzurro e nelle noci). Di carboidrati e latticini, invece, questa dieta consiglia un consumo moderato, con l’invito a preferire grani antichi e cereali integrali o a basso contenuto glicemico e senza glutine, come la quinoa e il riso nero.
dieta pegan

3. Tendenza sugar-free

Ormai è appurato: consumare troppi zuccheri, soprattutto se raffinati, fa male alla salute, perché ci espone al doppio rischio di obesità e diabete: bibite gasate, succhi, biscotti, snack possono rivelarsi un’autentica bomba di zuccheri con cui appesantiamo il nostro organismo (e quello dei nostri figli), senza nemmeno rendercene conto.

Come difenderci? Scegliendo solo prodotti di qualità, con etichette chiare, che indichino in modo completo tutti gli ingredienti e garantiscano un apporto contenuto di zuccheri aggiunti, oltre che di sale e grassi, altrettanto dannosi.

In oltre 50 Paesi, purtroppo non ancora in Italia, esistono leggi che impongono alle industrie di ridurre la quantità di zucchero dei propri prodotti e di informare i consumatori, per esempio tramite etichette a semaforo, ma anche leggi che tassano le bevande zuccherate (sugar tax) o vietano la pubblicità di prodotti per bambini, infarciti di zuccheri, sale e grassi.

Tra le tendenze del 2019 viene registrato il consumo crescente di dolci genuini, a base di ingredienti naturali anche insoliti (come il kale o cavolo riccio, l’hummus e l’olio di oliva: hai ma provato il gelato al gusto EVO?), oltre all’uso sempre più diffuso di dolcificanti naturali, come l’estratto di monk fruit (o luo han guo) , un frutto orientale dal gusto ultra-dolce, ricco di proprietà benefiche.
gelati naturali

4. Ingredienti healthy cercasi

Siamo sempre più coscienti del ruolo che l’alimentazione ha per il nostro benessere: è proprio questa consapevolezza che, quando ci troviamo di fronte allo scaffale del supermercato, in cucina o davanti al menu di un ristorante, ci spinge a scegliere non solo alimenti buoni e appetitosi, ma anche salutari per il nostro organismo, come i famosi superfood o ingredienti funzionali.
Via libera ai grandi classici dalle rinomate virtù benefiche, come miele, mandorle, avena, alghe, cibi fermentati, bacche (goji), radici (zenzero, curcuma) e sempre più semi di tutti i tipi, non solo di chia.
Tra i semi, quelli di sesamo stanno diventando più presenzialisti del prezzemolo. Fanno capolino nelle ricette più svariate, soprattutto sotto forma di tahina, versatile crema di semi di sesamo (anche detta burro di sesamo) ricca di vitamine a sali minerali, di hummus, appetitosa salsa orientale preparata con tahina, crema di ceci, aglio, olio di oliva, succo di limone e spezie, e di gomasio, condimento a base di semi di sesamo tostati e tritati, uniti a sale marino integrale e, a volte, alghe essiccate.

Le applicazioni di queste specialità sono infinite, adatte a tutte le età: provale per preparare nutrienti bruschette, rendere speciale un’insalata, un piatto di verdure crude e cotte o un secondo di carne... Il limite è solo la tua fantasia, pensa che tra le proposte di quest’anno compare anche l’hummus al cioccolato e il gelato a base di tahina!  

In questa tendenza healthy rientra anche l'aumento di prodotti cosmetici per la cura di pelle e capelli, a base di ingredienti food, come olio di oliva, miele, avena, spezie ed erbe varie.
superfood

5. Il gusto della sostenibilità

Le nostre scelte in fatto di acquisti e consumi condizionano le decisioni dei produttori, anche nel settore alimentare. Di fronte alla nostra progressiva presa di coscienza e al nostro diventare sempre più esigenti in termini di qualità, trasparenza e impatto ambientale dei prodotti, le aziende non possono che adattarsi, se non vogliono perdere i loro clienti.

E così, si affermano sempre di più stili virtuosi che alimentano buone pratiche, sia a livello di produzione sia di consumi, sane per tutti, pianeta compreso.

Ecco i trend che ci auguriamo prendano sempre più piede, al di là dei gusti personali e delle mode passeggere: la scelta di prodotti a filiera corta, la considerazione dell’impatto che la produzione e la distribuzione di un cibo hanno sull’ambiente (carbon footprint), la presenza di etichette chiare e complete (clean label), la lotta allo spreco (no waste), la diffusione di packaging eco-consapevole (basta confezioni in plastica usa e getta, sì al riuso e al riciclo), l’attenzione alla responsabilità sociale delle aziende nei confronti dei clienti, ma anche dei dipendenti e dell’ambiente (che dovrebbe diventare criterio di scelta tra che un brand e un altro).
Il carrello della spesa è sempre di più l’espressione di uno stile di vita. Cresce il numero delle persone che scelgono un prodotto in base alla sua qualità e al suo impatto ambientale: la convenienza a tutti i costi non è più una priorità. E questa è un’ottima notizia per il nostro futuro.
spesa consapevole